Da “Se non ora, quando?” si torna indietro a “Se questo è un uomo”

Se è vero che era stata una scelta forte parafrasare il Se non ora, quando? di Primo Levi per lanciare il movimento del 13 febbraio, la reazione maschile adesso è stata ancora più forte. E allora viene in mente un altro suo potentissimo romanzo per  commentare ciò che è accaduto nell’ultima riunione del Consiglio Regionale della Puglia (sì, proprio quello di cui Vendola è Presidente dal 2005!): Se questo è un uomo. A voi la risposta. Ne parla anche Marina Terragni oggi nel suo blog, concludendo “Grazie a gente come questa, l’Italia si piazza all’80 esimo posto del Global Gender Gap Report…”, che è il “rapporto internazionale sul divario di genere pubblicato per la prima volta nel 2006 dal World Economic Forum” (cit. Wikipedia). Chi si occupa di politiche femminili ieri ha ricevuto questo Comunicato Stampa firmato dal Comitato Promotore 50/50 della Regione Puglia:

Oggi è successa una cosa gravissima: il Consiglio Regionale della Puglia ha bocciato a voto segreto la Proposta di Legge di iniziativa popolare ’50 e 50′. 30 rappresentanti – evidentemente non più del popolo – hanno tolto la parola a 30.000 cittadine e cittadini pugliesi. Il Consiglio Regionale ha perso un’occasione storica: rendersi protagonista di una rivoluzione culturale. Se la legge fosse stata approvata si sarebbe stabilito un precedente unico e valido per tutta l’Italia. La vergogna di quanto accaduto è stata sancita attraverso la scelta del voto segreto proposta da 6 consiglieri di minoranza ( Zullo, Gatta, Camporeale, Sala, Marti, Boccardi ) che, in questa maniera, hanno dimostrato di non avere nemmeno il coraggio di esprimere in modo palese la propria scelta. Questa mancata assunzione di responsabilità si e’ cosi’ tradotta in un voto che ha trasversalmente legato opposizione e maggioranza dimostrando l’arretratezza culturale e politica che permea le nostre istituzioni, non a caso prevalentemente maschili. Durante la discussione che c’è stata in Aula abbiamo ascoltato argomentazioni becere e misogine. “La politica e’ una cosa solo per uomini“, ” Una donna di Santa Maria di Leuca non potrebbe guidare fino a Bari per partecipare ai lavori del Consiglio Regionale“, “Bisogna rispettare la nostra sensibilità di fronte alle forme di coercizione delle masse urlanti” (Gatta- PDL), “Ci devono essere le condizioni reali per favorire la presenza delle nostre donne in consiglio e in politica” (Negro-UDC) , “Non fa parte della democrazia compiuta” ( Mazza – IDV ). Oppure anche “Le donne sono tante e dappertutto: basta andare negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali“. Queste alcune delle frasi dette e che  descrivono le donne come minus habens: abbiamo ascoltato bugie e visto tanto livore nei confronti delle donne. Possiamo dire che oggi abbiamo avuto evidenza delle tracce culturali che portano diritto al femminicidio.

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(Rosalinda nella foresta, Dante Gabriel Rossetti)

Ma volendo continuare con le citazioni, verrebbe in mente anche Shakespeare e la sua commedia Come vi piace: dove l’eroica Rosalinda fugge dalle persecuzioni dello zio usurpatore. Si traveste da uomo e si rifugia nella felice Foresta di Arden, dove altri uomini esuli affiggono invece sugli alberi poesie d’amore indirizzate alle donne. Ma come finisce lo zio usurpatore? Si pente delle sue colpe, e si converte alla vita religiosa.
Ecco, cari Consiglieri della Regione Puglia: se è vero che i grandi della letteratura ci hanno già detto tutto, speriamo in bene.

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