Arriva a Milano, finalmente. Si chiama Auguste (il cognome non si sa), è un maggiordomo francese d’altri tempi, e le tappe editoriali del suo viaggio in Italia l’hanno già portato a Cortina, a Firenze e a Roma. Come tutti i maggiordomi, ha i suoi segreti: ma il suo è un segreto terribile. Perché Auguste non è un maggiordomo qualsiasi, è il servitore di Honoré de Balzac, protagonista del romanzo Memorie di un fedele servitore. Qual è il segreto che lo ossessiona? Ce lo racconta, ma le parole per dirlo mettono paura. Fanno precipitare fin dalle prime pagine in un intreccio di comédie humaine, dramma shakespeariano e tragedia greca: una tragédie humaine che percorre tutto il libro, inseguendo un mistero. Fino al compiersi di un destino beffardo (e ineluttabile!) che si svelerà alla libreria Feltrinelli di via Manzoni venerdì 12 aprile, mese crudele proprio come la storia di Auguste. Ne leggerà alcuni brani Elia Schilton, perfetto interprete postmoderno anche dei tormenti di Auguste. Con lui l’autrice Rosa Romano Toscani (scrittrice e psicoterapeuta fondatrice della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica) e Gabriella Ledda, giornalista del Corriere della Sera. Ci vediamo lì.
(Memorie di un fedele servitore è l’ultimo gioiellino della casa editrice Portaparole, maison d’édition italo-française fondata nel 2009 da Emilia Aru).
Vedremo la coppia Auguste- Balzac anche sulla scena milanese, tra Scala, salotti, caffè e notai?
eh, di servitori ce ne possono essere tanti, sì! ma attenzione, perché può non finire tanto bene..
😉