Platone, Merlino e i social network

C’è del malessere virtuale su Fb, perché c’è sofferenza reale nel Paese. La gente litiga, le persone si esprimono con sarcasmo e con violenza: sui social network c’è la reazione quasi automatica di lanciare vetriolo contro chi si considera l’avversario del momento, magari ribaltando e a volte travisando le notizie quotidiane.

merlino«Un guazzabuglio (post)moderno!», come diceva Mago Merlino in La Spada nella Roccia. Tutti contro tutti, a scagliare post come pietre contundenti: e poi, di conseguenza, a togliere amicizie inesistenti come gesto simbolico di una catarsi che non fa parte della vita vera; o a bannare, per liberarsi dalle molestie. Non parliamo poi di quelli (casi rari, ma ci sono) che costruiscono teoremi (quasi sempre poco dimostrabili) per screditare persone che hanno preso di mira a causa di vicende personali.

Stiamo attenti: perché Fb è diventato un mezzo di comunicazione importante, e praticando lo sport della contrapposizione velenosa, contribuiamo anche noi all’anarchia del Paese: in più, va a finire che ci giochiamo anche un utile strumento di condivisione. Chi si ricorda Un’Idea, la canzone di Giorgio Gaber? platone*E per associazione di idee, appunto, quello che insegnava Platone, allievo di Socrate e maestro di Aristotele, quasi 2500 anni fa? Rileggiamo, anche all’infinito, le Idee di Platone e il Mito della Caverna: questa sì che è una buona idea! Ci servirà anche per non comportarci come cavernicoli su Facebook. E ai post l’ardua sentenza:

 “Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l’ordine, l’armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all’azione”.

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2 Responses to “Platone, Merlino e i social network”

  1. enrica noseda ha detto:

    Mi spiace ma, assolutamente divergo in quanto è vero che esiste una fascia di utenti che utilizza facebook come se fosse un ring ma, non sono assolutamente la maggioranza e molto del confronto verte su uno scambio di vedute che può seminare il dubbio e portare a riflettere su quale possano essere le scelti migliori per una Comunità nella quale riconoscersi. Io penso che facebook possa aiutare a costruire “finalmente” quella Democrazia “Costituzionale” che sulla carta esiste ma che è sempre stata disattesa

  2. Stefania Spanò ha detto:

    d’accordissimo!